RICREA, Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio, è nato nel 1997 con personalità giuridica privata e senza scopo di lucro, nel quadro della normativa ambientale nota come Decreto Ronchi; è uno dei sette consorzi di filiera che compongono il Sistema CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi).imballaggi di acciaio immessi al consumo in Italia sono stati avviati a riciclo, vale a dire che su 100 scatolette, barattoli, bombolette, secchielli o coperchi in acciaio prodotti e utilizzati in Italia, più di 80 sono stati assicurati al riciclo dal Consorzio RICREA, che ne ha garantito la rinascita sotto forma di travi e tondo per l’edilizia, chiavi inglesi, bulloni, chiodi, cancellate in ferro, panchine e telai per biciclette.
Al Consorzio aderiscono i produttori della materia prima e dei contenitori d’acciaio ed anche i riciclatori. Attualmente le aziende consorziate sono in tutto 311. RICREA svolge la propria funzione istituzionale favorendo, promuovendo e agevolando la raccolta e il riciclo degli imballaggi usati di acciaio quali barattoli per pomodori e vegetali; scatolette per tonno e cibo per animali; bombolette spray; tappi e coperchi per bottiglie e vasetti; latte per olio; secchielli e fusti. Questi contenitori usati provengono sia dalla raccolta differenziata fatta dai cittadini (superficie pubblica) sia dalla raccolta ad hoc fatta su aziende, negozi e attività produttive (superficie privata). Al Consorzio spetta anche l’importante compito di informare i cittadini a riconoscere i contenitori in acciaio e a sensibilizzarli a farne una corretta raccolta differenziata, primo importante step per il successivo riciclo. Nei suoi 26 anni di attività, il Consorzio RICREA ha avviato a riciclo percentuali sempre maggiori di imballaggi in acciaio, che gli hanno consentito anno dopo anno di superare abbondantemente, a partire dal 2002, la soglia del 50% imposta dal Decreto Legislativo n.22 del 1997. Con l’adozione della direttiva europea del 2018 (UE 2018/852), RICREA ha già raggiunto e superato il target per il 2030 (indicato nel 80%). Nel 2022, infatti, ben il 80,6% degli