La principale Associazione delle industrie elettriche nazionali rappresenta oltre il 70% del mercato elettrico italiano.
Acceleriamo la transizione energetica per la sicurezza dell’Italia
Nel mondo oltre l’80% di nuova potenza elettrica realizzata nel 2022 è stata rinnovabile (300 GW su 360 GW), perché le rinnovabili riducono i costi e assicurano le forniture. Per creare questi benefici anche in Italia, Elettricità Futura ha elaborato il Piano elettrico 2030 che, in coerenza con il REPowerEU, ha l’obiettivo di arrivare all’84% di rinnovabili nel mix elettrico nazionale rispetto all’attuale 43%. Per centrare il target 84% elettricità rinnovabile e creare oltre 360 miliardi di euro di benefici economici e 540.000 nuovi posti di lavoro in Italia, occorrono 143 GW di potenza rinnovabile installata e 80 GWh di accumuli di grande taglia entro il 2030, e bisogna anche rendere strutturale il meccanismo della capacità e sviluppare la rete elettrica. Per arrivare a 143 GW installati, dobbiamo realizzare 12 GW di nuova potenza rinnovabile all’anno in Italia. Quindi, nel periodo 2024-2030 dobbiamo installare almeno 84 GW, di cui 56 GW di fotovoltaico, 26 GW di eolico e 2 GW di idroelettrico, bioenergie e geotermico.
Per un’Italia più indipendente e competitiva: il Piano 2030 di sviluppo del settore elettrico
Il Piano 2030 di sviluppo del settore elettrico assume una valenza strategica per il nostro Paese perché ci permetterà di arrivare circa all’85% di elettricità rinnovabile partendo dall’attuale 38%. Così facendo, l’Italia potrebbe risparmiare 30 miliardi di euro all’anno di importazioni di gas. Le imprese del settore elettrico italiano e della sua filiera industriale sono già oggi eccellenze competitive a livello globale. L’Italia è il sesto Paese esportatore di tecnologie rinnovabili nel mondo. Sale al quarto posto nella classifica globale per alcuni componenti eolici. Negli ultimi 10 anni il saldo commerciale import – export dell’Italia nelle tecnologie rinnovabili è stato sempre positivo. E sarà sempre più positivo con benefici crescenti anche per l’occupazione: in Italia le imprese del settore elettrico e della sua filiera industriale potrebbero creare 500.000 posti di lavoro entro il 2030.