Il 18 dicembre le turbine hanno generato 17,3 Gw sfruttando i forti venti e registrando il record del 2020. In calo, invece, i volumi prodotti dagli impianti a carbone e gas
Spetta alla Gran Bretagna il record di volumi di energia pulita generata dai parchi eolici. Lo scorso 18 dicembre, infatti, il 40% di elettricità messa in circolo nel Paese è stata prodotta dalle turbine eoliche che hanno aumentato i loro giri sfruttando a proprio favore il clima burrascoso degli ultimi giorni. Nel pomeriggio del 18 dicembre le turbine hanno così generato 17,3 Gw secondo i dati del servizio elettrico nazionale, battendo di poco il precedente record che era stato stabilito all’inizio di gennaio 2020. La forza dei venti in tutto il Paese ha favorito la produzione di energia eolica. Al contrario, l’energia elettrica prodotta dagli impianti a carbone e gas non ha coperto neanche un quinto dell’elettricità totale.
Questo record rappresenta uno dei picchi dell’anno più verde nella storia della Gran Bretagna. Un trend, quello registrato in questo 2020, dovuto principalmente all’impennata delle energie rinnovabili e, al contempo, a un forte calo della domanda di energia dovuto alla diminuzione di spostamenti e livelli produttivi e alla chiusura di uffici, ristoranti e scuole per via dei lockdown imposti dalla pandemia da Covid-19.
Ad aprile l’energia solare ha raggiunto il record di 9,6 Gw prodotte contribuendo ad allungare a 1.629 ore consecutive il periodo carbon free, in cui non è stata generata elettricità utilizzando impianti a carbone. Ad agosto la produzione di energia eolica ha raggiunto la quota record di quasi il 60% di copertura del consumo di elettricità, anche e soprattutto per via del fatto che la domanda di energia è diminuita di oltre un quinto rispetto al 2019.
Questa abbondanza di elettricità pulita si somma alla generale diminuzione delle emissioni di sostanze inquinanti derivate dai cicli produttivi da fonti fossili. Basti pensare che nel marzo scorso, nel pieno della prima ondata di contagi, in Gran Bretagna la concentrazione di anidride carbonica per chilowattora è scesa al minimo di 143 grammi. È stato questo il punto di “rottura” che ha segnato l’andamento dell’anno più verde nella storia di questo Paese.
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Rocco Bellantone