È quanto emerge dall’Analisi trimestrale dell’Enea: in Italia la diminuzione è rispettivamente di -10% e di un -12% rispetto al 2019. Ma solo il 30% della riduzione è legata a “fattori virtuosi”, per il 70% è dovuta alla contrazione del PIL
Un anno record. Per il calo dei consumi di energia (-10% rispetto al 2019) e delle emissioni di CO2 (-12%), che sono ora inferiori del 40% rispetto ai livelli del 2005. Il 2020 sarà ricordato così. È quanto emerge dall’Analisi trimestrale dell’Enea: i consumi si attestano su un -10% rispetto al 2019 e le emissioni di CO2 su un -12%.
Consumi di energia: più della Seconda guerra mondiale
“La contrazione della domanda di energia è la più elevata dal biennio 1943-44, quando l’Italia era in piena Seconda guerra mondiale: per fare un paragone con dati più recenti, nell’ultima grande crisi economica, nel 2009, i consumi si sono ridotti ‘solo’ del 5,7% – sottolinea Francesco Gracceva, il ricercatore Enea che coordina l’Analisi – Il 60% del calo dei consumi di energia primaria riguarda il petrolio, a causa della forte riduzione del traffico stradale e aereo; questo spiega perché il calo dei consumi di energia sia stato maggiore di quello del PIL (-8,9%), con conseguente riduzione dell’intensità energetica”.
Gracceva continua: “Inoltre, le emissioni di CO2 sono diminuite più dei consumi di energia (12% contro 10%), poiché il decremento ha riguardato soprattutto fonti fossili e, in particolare, quelle a maggiore intensità carbonica come petrolio e carbone”.
Low carbon in aumento
L’analisi evidenzia un netto miglioramento (+38%) dell’indice ISPRED, che misura la transizione energetica sulla base dell’andamento di prezzi, sicurezza e decarbonizzazione.
Infine c’è stato un forte aumento (+27% per un valore di 2,2 miliardi di euro) delle importazioni di tecnologie low carbon, soprattutto veicoli elettrici, ibridi e batterie che sono arrivati a coprire il 56% di questo segmento di import (era il 33% nel 2019).. Tra le notizie positive il raggiungimento del pareggio commerciale nel fotovoltaico e un lieve aumento delle esportazioni di veicoli elettrici ibridi plug-in.
Dall’Analisi emerge anche che il 30% della riduzione delle emissioni è legato a fattori ‘virtuosi’ (come la riduzione dell’intensità energetica e il minor utilizzo di fonti fossili carbon intensive) e per il 70% alla contrazione del PIL.
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Redazione