San Giovanni a Teduccio comunità energetica

Dal mensile – San Giovanni a Teduccio a Napoli, Ferla nel siracusano e Turano Lodigiano sono tre esempi per chi vuole produrre energia e benefici ambientali e sociali. Anche in Italia

Nella “52 places list 2022” stilata dal New York Times c’è anche San Giovanni a Teduccio. Il quartiere situato nella parte est di Napoli è stato inserito nella prestigiosa classifica per aver dato vita a una “comunità di energia equa per fornire elettricità pulita”. Un riconoscimento importante per il progetto promosso da Legambiente, finanziato al 50% da Fondazione con il Sud e che è divenuto realtà grazie al lavoro sul campo della Fondazione “Famiglia di Maria” e di Gennaro Dragone, ragazzo di 11 anni che ha convinto la comunità locale a credere in questa opportunità e che, per questo impegno, è stato nominato Alfiere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella. A San Giovanni a Teduccio l’energia prodotta da 166 panelli solari installati sul tetto della sede della Fondazione Famiglia di Maria viene distribuita a un gruppo di famiglie del posto che potranno dividere il ricavato di quella in eccesso. Un’impresa non da poco, in un’area disagiata del capoluogo partenopeo in cui la povertà energetica rischia di allargarsi in vista dell’aumento dei costi delle bollette di luce e gas.

«Il progetto nasce dall’ostinazione mia e della presidente di Legambiente Campania, Maria Teresa Imparato, di legare in un’unica iniziativa azioni concrete per far valere la giustizia sociale e quella ambientale», spiega la presidente della Fondazione Famiglia di Maria, Anna Riccardi. «L’impianto fotovoltaico – aggiunge − può arrivare a soddisfare il fabbisogno di quaranta famiglie, al momento ne sono iscritte circa una quindicina». A causa di lungaggini burocratiche l’accumulo di energia è scattato solo dallo scorso 17 dicembre. «I cittadini hanno capito subito l’opportunità sociale economica e ambientale dell’iniziativa, la resistenza invece l’abbiamo trovata nelle istituzioni, sia nella pubblica amministrazione locale che nel ministero della Transizione ecologica», specifica Riccardi. Ma l’allacciamento verde a San Giovanni a Teduccio è ormai partito, e in questo viaggio sa di poter contare sul sostegno di Legambiente con cui a metà dicembre, insieme ad altri soggetti, ha dato vita alla rete delle comunità energetiche rinnovabili e solidali (Cers).

A San Giovanni a Teduccio l’energia prodotta da 166 panelli solari installati sul tetto della sede della Fondazione Famiglia di Maria viene distribuita a un gruppo di famiglie del posto che potranno dividere il ricavato di quella in eccesso

Una rete per tutti

Tra i promotori dell’iniziativa c’è anche il Comune di Ferla, borgo di 2.300 abitanti in provincia di Siracusa in cui è nata “Common Light – Mettiamo insieme le nostre energie”. Si tratta della prima comunità energetica rinnovabile e solidale avviata in Sicilia, aperta sia ai cittadini che alle piccole e medie imprese del territorio. Quello di Ferla è un percorso che parte da lontano, come spiega il sindaco Michelangelo Giansiracusa. «Già a partire dal 2015 abbiamo iniziato a sfruttare fondi regionali e nazionali per l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare del Comune, facendo interventi sia nel palazzo municipale che nelle scuole», racconta il primo cittadino. La comunità energetica di Ferla nasce a maggio 2021 grazie a una collaborazione con l’Università di Catania. Ad oggi ne fanno parte il Comune e altre quattro utenze che beneficiano di quanto viene generato da un impianto fotovoltaico di 20 kW montato sul tetto del municipio. «Puntiamo ad ampliarne il perimetro – prosegue il sindaco – sia con l’aggregazione di altri utenti sia con l’attivazione di altri impianti tanto in spazi comunali quanto privati, aspetto quest’ultimo che agevoliamo prevedendo un incentivo che va a ripagare l’investimento iniziale».

La comunità energetica di Ferla nasce a maggio 2021 grazie a una collaborazione con l’Università di Catania. Ad oggi ne fanno parte il Comune e altre quattro utenze che beneficiano di quanto viene generato da un impianto fotovoltaico di 20 kW montato sul tetto del municipio

L’esempio dà la forza

La prima Cers con car sharing elettrico si chiama invece Solisca ed è situata a Turano Lodigiano (Lo). Qui una schiera di pannelli solari è stata installata sul tetto della palestra della scuola e su quelli degli spogliatoi del vicino campo di calcio. L’energia prodotta serve per alimentare una colonnina di ricarica per auto elettriche poco distante, di fronte al municipio. Il servizio di car sharing è a disposizione non solo dei mezzi in dotazione al Comune ma anche dei cittadini. Della comunità energetica, oltre al Comune, fanno parte anche la parrocchia e una ventina di utenze famigliari che hanno risposto a un bando pubblico: titolo di merito per aderire è il basso reddito Isee. A volere il progetto è stato il sindaco Emiliano Lottaroli, che ha approfittato delle compensazioni ambientali erogate per la vicina centrale a gas di Sorgenia per farsi costruire un impianto fotovoltaico da 47 KW di picco. L’impianto è stato ultimato ad agosto. La comunità è però ancora in attesa del collegamento virtuale con i contatori delle famiglie. Purtroppo, la burocrazia le costringerà a fare i conti con il caro bolletta per tutto l’inverno. La nota positiva è che su iniziativa del circolo Legambiente di Lodi l’esempio di Turano sta facendo scuola in tutto il sud milanese. A Lodi, il 20 dicembre, è nata Ale (Alleanza energia per tutti), rete di comuni, associazioni, amministratori condominiali, professionisti e giovani laureati che puntano a realizzare entro un anno venti tra comunità e condomini in autoconsumo.

*con il contributo di Andrea Poggio

Ti potrebbe interessare anche
Comunità energetiche
L’alternativa sostenibile a gas e nucleare

Comunità energetiche nel mondo
di Sergio Ferraris, direttore QualEnergia

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER 

REGISTRATI SUL SITO

L’articolo Comunità energetiche, quando la scossa arriva dai cittadini proviene da La Nuova Ecologia.

Rocco Bellantone